La stazione dei treni di Napoli, nota anche come Napoli Centrale, è stata inserita nella classifica delle 10 migliori stazioni ferroviarie d’Europa dal sito web di viaggi The Culture Trip. La stazione, inaugurata nel 1960, è stata apprezzata per la sua architettura moderna, la sua posizione strategica nel centro della città e la sua offerta di servizi e collegamenti. La stazione di Napoli è la sesta più frequentata d’Italia, con oltre 50 milioni di passeggeri all’anno, e ospita sia treni ad alta velocità che regionali. Tra le attrazioni della stazione ci sono il centro commerciale Galleria Centrale, il museo ferroviario Pietrarsa Express e la vicinanza al centro storico di Napoli, patrimonio dell’umanità dell’UNESCO. La stazione di Napoli si è classificata al nono posto nella lista delle migliori stazioni d’Europa, preceduta da quelle di Amsterdam, Anversa, Berlino, Helsinki, Istanbul, Liegi, Londra e Parigi.
La storia della stazione dei treni di Napoli
La stazione dei treni di Piazza Garibaldi a Napoli ha una storia lunga e travagliata, che riflette le trasformazioni urbanistiche e sociali della città. In questo post, vogliamo ripercorrere le tappe principali di questa storia, dal 1867 ad oggi.
La prima stazione “moderna” di Napoli fu costruita nel 1867 su progetto dell’architetto francese Paul Amilhan e con il sostegno del napoletano Nicola Breglia. Si trattava di una struttura elegante e imponente, con tre padiglioni circondati da un giardino, che occupava quasi tutta l’odierna Piazza Garibaldi. La stazione era collegata alla rete ferroviaria nazionale e internazionale, e rappresentava un simbolo di progresso e modernità per la città.
Tuttavia, la stazione non era adeguata alle esigenze di traffico e di sviluppo della città, che nel corso del Novecento conobbe una forte crescita demografica e industriale. Nel 1925, fu inaugurata la stazione sotterranea di Napoli Piazza Garibaldi, che serviva la linea ferroviaria da Pozzuoli Solfatara a Napoli, la cosiddetta “metropolitana”. Questa stazione era situata sotto la piazza, e aveva un accesso indipendente dalla stazione di superficie.
Negli anni ’50 e ’60, si decise di demolire la vecchia stazione e di ricostruirla in posizione più arretrata, per permettere l’ampliamento della piazza e il miglioramento della viabilità. La nuova stazione, chiamata Napoli Centrale, fu completata nel 1960, e aveva una struttura più funzionale e moderna, con una grande pensilina in cemento armato che copriva i binari. La stazione sotterranea fu anch’essa ristrutturata e integrata con la stazione di superficie, assumendo il nome di Napoli Garibaldi.
Nel corso degli anni, la stazione ha subito diversi interventi di rinnovamento e adeguamento, come l’innalzamento delle banchine, l’installazione di scale mobili, l’apertura di nuovi servizi e negozi. La stazione è diventata uno dei principali nodi di trasporto della città e della regione, servendo sia le linee ferroviarie nazionali che regionali, sia le linee metropolitane cittadine. Ogni giorno, transitano dalla stazione circa 150 mila passeggeri.
La storia della stazione dei treni di Piazza Garibaldi a Napoli è quindi una storia di cambiamenti e adattamenti, che ha seguito le trasformazioni della città e delle sue esigenze. La stazione è oggi un luogo vitale e dinamico, ma anche problematico e controverso, che richiede ancora attenzione e cura per garantire la sua funzionalità e sicurezza.