Lavezzi la stella del Napoli calcio

Lavezzi benedetto da MaradonaEzequiel Iván Lavezzi nasce a Governador Gálvez, (Argentina) il 3 maggio 1985.

Inizia la propria carriera agonistica di calciatore nelle giovanili del Boca Juniors, e viene successivamente ingaggiato all’età di diciassette anni dall’Estudiantes di Buenos Aires, club di terza serie, dove segna 16 gol nel 2004. Al termine del campionato, viene acquistato dalla squadra italiana del Genoa, impegnato in Serie B, che decide di lasciarlo un anno in prestito al San Lorenzo. Nell’estate del 2005 il Genoa lo acquista per affrontare la Serie A appena conquistata e Lavezzi affronta de settimane di preparazione con l’allora allenatore dei Grifoni Guidolin.

Ma un illecito sportivo relega il club ligure in Serie C1 e Lavezzi fa ritorno in Argentina dove il San Lorenzo acquista definitivamente il suo cartellino. Con la maglia del club del quartiere Almagro di Buenos Aires continua ad offrire prestazioni di alto livello e conquista il Campionato di calcio argentino di Clausura del 2007 da assoluto protagonista.

Il 18 aprile 2007 esordisce in Nazionale entrando nella ripresa nell’amichevole contro il Cile.

Il 5 luglio 2007 passa al Napoli, firmando un contratto di 5 anni. Il costo dell’operazione è stato di circa 6 milioni di euro. I primi gol con il Napoli arrivano il 18 agosto durante una partita di Coppa Italia contro il Pisa, nella quale mette a segno una tripletta, mentre in campionato il suo primo gol arriva alla seconda giornata, ad Udine.

Lavezzi è un giocatore che può ricoprire varie posizioni in attacco: trequartista, attaccante esterno o seconda punta. È un destro naturale ma sa calciare anche di sinistro, il che unito a un grande dinamismo gli permette di giocare ricoprendo tutto il fronte d’attacco. Fa della sua arma migliore la velocità e lo scatto, ma è anche un giocatore dalla grande tecnica e senso della posizione in campo.

Il soprannome El Pocho gli è stato dato quando giocava in Argentina. La parola pochosi dice che ha due significati: può voler dire, se riferito ad indumenti, l’equivalente dell’italiano scolorito. Ma rivolto a persone, viene usato come vezzeggiativo, ed in questo significato non ha corrispondenti in italiano, se non come “piccolino”, in senso affettuoso.Ma in un intervista su sky,lavezzi ha detto che pocho non vuol dire niente.

L’altro soprannome con cui era giunto in Italia è El Loco: questo soprannome non gli dà affatto fastidio, come da egli stesso dichiarato in un’intervista su Sky nella trasmissione SpaccaNapoli, intervista in cui ha spiegato che il soprannome di cui sopra gli fu attribuito dal suo mister durante la stagione all’Estudiantes B.A.; ai microfoni di Sky ha oltrettutto chiarito che il soprannome El Pocho non ha alcun significato nè in argentino nè in italiano.

Lavezzi ha ben 17 tatuaggi tra cui: gli stemmi del San Lorenzo, squadra in cui si è guadagnato una particolare celebrità, e del Rosario Central, squadra per cui tifa, una pistola sul fianco che usava per “sparare” i compagni dopo i suoi gol durante la sua esperienza nel club di Almagro, e Maradona che palleggia, sfoggiato a Napoli dopo la partita contro il Catania. Ultimo tatuaggio, una ragazza indiana, in posa abbastanza disinvolta, disegnata sul polpaccio con una mantella di colore azzurro, in omaggio al Napoli, mostrato il 13 aprile 2008 nella partita contro l’Atalanta. Inoltre sul pettorale sinistro ha tatuato il volto del nostro Signore Gesù Cristo segno della sua fede.

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