San Giorgio a Cremano a vent’anni dalla morte di Troisi ricorda l’attore con una serie di eventi aperti al pubblico .
Il 4 giugno 2014 si ricorda il grande Troisi a vent’anni dalla morte , quando appena 12 ore dopo la fine del suo film più impegnativo, «Il Postino», Massimo muore durante il sonno nella casa di sua sorella Annamaria, a Ostia, dove aveva trovato rifugio dopo le fatiche di un set che non avrebbe dovuto affrontare. L’attore prima del “Postino” si era recato in America dal suo medico che già una volta lo aveva operato al cuore e sapeva di non poter affrontare il doppio sforzo dell’ideazione e dell’interpretazione ma scelse di non risparmiarsi per avere l’opportunità di Philippe Noiret nel ruolo del poeta Neruda. Decise di sfidare il suo destino , del resto era sempre vissuto tra la vita e la morte fin da bambino. Massimo Troisi era nato il 19 febbraio del 1953 da un macchinista ferroviere e da una casalinga a San Giorgio a Cremano alle porte di Napoli cresce in una casa piccola e sovraffollata (cinque fratelli, due genitori, due nonni e cinque nipoti) e decide di costruirsi il suo futuro nonostante fin da ragazzo dolorose febbre reumatiche che gli producono lo scompenso cardiaco alla valvola mitralica che gli sarebbe stato fatale ad appena 41 anni. I suoi primi esordi li costruisce sul palcoscenico ,erede di Eduardo, prima con un gruppo ” i Saraceni” e poi con “La Smorfia” (Lello Arena ed Enzo Decaro) . Fu il portatore della lingua napoletana sulle reti televisive nazionali e poi al cinema com’era accaduto a Eduardo e a Totò. Il suo successo fu immediato agli inizi degli anni 80’insieme a lui la generazione dei Moretti e dei Benigni. Alcuni suoi grandi successi furono «Non ci resta che piangere» (1984) in cui il suo surreale «grammelot» faceva da efficace contrappunto alla paradossale cornice storica di un esilarante viaggio nel tempo fino alla Firenze medicea, «Scusate il ritardo» 1983 fu un altro grande successo e poi a seguire «Le vie del Signore sono finite» (1987) ,«Pensavo fosse amore… e invece era un calesse» (1991), «Il viaggio di Capitan Feacassa» (1990) in cui vestiva la maschera di Pulcinella , ancora «Che ora è?» e «Splendor» (nel 1989). Nella bacheca di Troisi i premi non mancavano , ma a vent’anni dalla sua morte oggi avrebbe l’età giusta per prendersi quell’Oscar che purtroppo non è riuscito ad avere. Quest’anno la sua città San Giorgio a Cremano ricorda Massimo Troisi, con una serie di eventi aperti al pubblico che vedranno protagoniste donne impegnate nell’arte, docenti universitari e giovani artisti. Un programma diviso in due giornate illustrato a Villa Bruno dall’amministrazione comunale e dall’associazione Circolo Massimo.Si comincia martedì 3 giugno alle 18.00 in Villa Bruno con la mostra “7 artiste per Massimo” a cura di Peppe Pappa con le protagoniste della rassegna: Anna Coppola, Anna Crescenzi, Adriana Del Vento, Maria La Mura, Silvana Maglione, Renata Petti, Ilia Tufano. A seguire alle 19.00 il salotto letterario “Conversazioni su Massimo” in cui partendo dal volume “Per Massimo Troisi. Il 4 giugno alle 21.00 nella fonderia Righetti una “Serata per Massimo” dove attori, musicisti e cantanti porteranno un personale omaggio artistico a Troisi. Si esibiranno il maestro Carlo Morelli e il coro de “I Sancarlini. Il vicesindaco e l’ assessore alla Valorizzazione delle Ville Vesuviane insieme al Circolo Massimo ricorderanno per la prima volta l’attore ponendo l’attenzione principalmente su aspetti letterari e artistici e insieme agli artisti del territorio.