Il 7 aprile i lavoratori dell’EAV, riuniti in assemblea, hanno rifiutato l’ipotesi di accordo che prevedeva, per la sola giornata di Pasqua, il prolungamento del servizio, SOLO SULLA LINEA NAPOLI-SORRENTO, indipendentemente dalle cifre messe in campo dall’azienda, rispondendo che essi vogliono lavorare e garantire il servizio su tutte le linee ferroviarie ed automobilistiche, per assicurare la mobilità a tutti i cittadini e non solo ad una parte di essi.
Il segnale forte che l’assemblea dei lavoratori ha mandato alla dirigenza ed ai sindacati, firmatari di questo accordo, è che essi credono che il rilancio aziendale non possa prescindere dalla “mission” che l’EAV deve avere e mantenere, cioè quella di un’azienda di TRASPORTO PUBBLICO e non quella di un’agenzia di viaggio, per cui non può e non deve discriminare una parte dei cittadini a vantaggio di un’altra.
Con le tasse di tutti i cittadini si paga il contratto di servizio dell’azienda, e un viaggiatore che acquista un biglietto o un abbonamento ha gli stessi diritti di tutti gli altri, indipendentemente dove abita o dalla destinazione che deve raggiungere, per cui non si può continuare con una gestione di un’azienda di trasporto PUBBLICO che discrimina i cittadini della regione Campania in base alla loro residenza.
Un segnale di civiltà ed un grido di allarme è stato lanciato oggi, dai lavoratori alle istituzioni, essi rifiutano questa politica aziendale, ma una “certa” stampa miope o manipolata abilmente, sta dando un’errata informazione ai cittadini.
Il Sindacato OR.S.A. stigmatizza poi il comportamento del dott. De Gregorio, che nei suoi comunicati, come al solito usa il “manganello mediatico” per rovesciare sui lavoratori le colpe dei propri fallimenti come dirigente aziendale e si riserva di adire alle vie legali verso tutti coloro che, commentando i suoi post, si sono lasciati andare a commenti lesivi della dignità e dell’onorabilità dei lavoratori dell’EAV, nel contempo li invita a viaggiare coi nostri treni ed a “toccare con mano” i reali problemi che hanno quotidianamente i pendolari ed i lavoratori del trasporto pubblico, piuttosto che “discettare” su argomenti di cui non hanno una effettiva o concreta conoscenza.