Pitbull: Cani pericolosi o vittime di pregiudizi?

I pitbull sono spesso oggetto di titoli sensazionalistici e di una narrativa che li dipinge come cani intrinsecamente aggressivi e pericolosi per l’uomo. Ma quanto c’è di vero in queste affermazioni? È davvero la razza a determinare il comportamento di un cane o ci sono altri fattori da considerare?

In questo blog post, cercheremo di fare chiarezza sulla pericolosità dei pitbull, basandoci su dati e ricerche scientifiche.

Fatti e statistiche:

  • Razze canine e aggressività: Diversi studi dimostrano che non esiste una correlazione diretta tra razza canina e aggressività. Fattori come la storia individuale del cane, l’addestramento ricevuto, le esperienze vissute e l’ambiente in cui vive giocano un ruolo ben più importante nel determinare il suo comportamento.
  • Attacchi canini: Secondo i dati Istat, in Italia nel 2022 i pitbull sono stati responsabili del 6,6% degli attacchi canini a persone, posizionandosi ben al di sotto di razze come il Pastore Tedesco (22,6%) e il Labrador (15,2%).
  • Legislazioni: In Italia non esiste una legge specifica che vieta o limita la detenzione di pitbull. Tuttavia, alcune Regioni e Comuni hanno emanato ordinanze che impongono restrizioni, come la museliera e il guinzaglio corto, in luoghi pubblici.

Cosa dice la scienza:

  • Temperamento: Gli studi sul temperamento dei pitbull non evidenziano una predisposizione innata all’aggressività. Al contrario, ricerche condotte dall’American Temperament Test Society hanno mostrato che i pitbull ottengono un punteggio di superamento simile ad altre razze popolari.
  • Addestramento e socializzazione: Come per tutti i cani, un corretto addestramento e una socializzazione precoce sono fondamentali per lo sviluppo di un cane equilibrato e socievole. Indipendentemente dalla razza, un cane che non riceve le giuste cure e attenzioni può manifestare comportamenti problematici.

Sfatare i miti:

  • Morso potente: È vero che i pitbull hanno una mascella potente, ma questo non li rende automaticamente più aggressivi di altre razze. La forza del morso è solo uno dei tanti fattori che determinano la gravità di un attacco canino.
  • Istinto di combattimento: L’idea che i pitbull siano naturalmente inclini al combattimento è un pregiudizio infondato. Come per altre razze originariamente selezionate per attività come la guardia o la caccia, i pitbull possono presentare un maggiore istinto di predazione, ma questo non si traduce necessariamente in aggressività verso gli esseri umani.

Regole per stare al sicuro con i pitbull (e con qualsiasi cane)

 

Precauzioni generali:

  • Informarsi: È importante conoscere il linguaggio canino e i segnali di disagio o stress nei cani, per poterli interpretare correttamente ed evitare situazioni potenzialmente pericolose.
  • Rispetto dello spazio: Non avvicinarsi mai a un cane sconosciuto senza il permesso del suo proprietario. Evitare di disturbare un cane che sta mangiando, dormendo o giocando con un altro cane.
  • Socializzazione: Socializzare il proprio cane fin da cucciolo con altri cani e persone di diverse età, in modo da farlo crescere equilibrato e socievole.
  • Addestramento: Educare il proprio cane con metodologie positive, basate sul rinforzo positivo e sul rispetto reciproco.
  • Supervisione: Non lasciare mai un bambino incustodito con un cane, indipendentemente dalla razza.

Specifici per i pitbull (ma utili con qualsiasi cane):

  • Muzzle e guinzaglio: In alcune zone, l’utilizzo della museruola e del guinzaglio corto è obbligatorio per i pitbull in luoghi pubblici. Indipendentemente dalle leggi, è comunque consigliabile usare la museruola in contesti affollati o con cani non conosciuti, per maggiore sicurezza.
  • Attenzione ai bambini: I bambini piccoli sono più vulnerabili agli attacchi canini. Prestare particolare attenzione quando si trovano in presenza di cani, insegnandogli a comportarsi con rispetto e cautela.
  • Comportamento da tenere: Evitare movimenti bruschi o rumori forti che potrebbero spaventare il cane. Non fissare il cane negli occhi in modo diretto, in quanto questo potrebbe essere interpretato come un segnale di minaccia.
  • Interazione con il cane: Se si desidera interagire con un pitbull, è importante farlo sempre con il consenso del proprietario. Chiedere al proprietario come approcciarsi al cane in modo corretto e rispettare le sue indicazioni.

In caso di attacco:

  • Mantenere la calma: Non urlare o fare movimenti bruschi che potrebbero innervosire ulteriormente il cane.
  • Allontanarsi lentamente: Evitare di scappare o correre, in quanto questo potrebbe attivare l’istinto di predazione del cane. Allontanarsi lentamente e con calma, mantenendo il contatto visivo con il cane.
  • Proteggere le zone vulnerabili: Se possibile, cercare di proteggere le zone del corpo più vulnerabili, come collo e viso, con borse o giacche.
  • Intervenire solo se sicuri: Non tentare di intervenire per separare i cani se non si è certi di poterlo fare in modo sicuro. Chiamare i vigili urbani o altri servizi di emergenza.

Conclusione:

Evitare di stigmatizzare intere razze canine è fondamentale per un approccio consapevole e razionale al tema della sicurezza e della convivenza con i cani. Attribuire la pericolosità a una razza specifica significa ignorare la complessità del comportamento canino e la responsabilità che spetta a chi possiede e gestisce un animale.

Invece di concentrarci su pregiudizi e paure infondate, è importante promuovere una cultura di proprietarietà responsabile, basata sulla conoscenza, l’educazione e il rispetto per tutti gli esseri viventi.

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