Fiat Pomigliano sopravvivere con 700 euro al mese

NAPOLI (9 marzo) – Comincia nel segno della protesta il rientro degli operai della Fiat Auto di Pomigliano d’Arco (Napoli), dove alcune centinaia di lavoratori hanno proclamato uno sciopero e stanno manifestando. nel reparto di lastrosaldatura. I lavoratori, in cassa integrazione da mesi, chiedono l’assegnazione di una nuova missione produttiva e sono preoccupati del proprio futuro occupazionale. Oggi gli operai sono rientrati in fabbrica, dopo alcune settimane di cassa integrazione, per cinque giorni di lavoro. Lo stop produttivo riprenderà lunedì. Gli operai torneranno in fabbrica il prossimo 20 aprile.

Gli operai hanno manifestato davanti ai cancelli dello stabilimento e stanno chiedendo ai lavoratori del turno successivo di unirsi alla protesta. I manifestanti hanno aderito allo sciopero improvviso proclamato dai sindacati di categoria, per protestare contro la paventata chiusura dello stabilimento. Le attività nei vari reparti sono state bloccate dalle adesioni in massa allo sciopero da parte dei lavoratori, al grido di «Giù le mani da Pomigliano».

Terminato lo sciopero, le rsu dello stabilimento hanno deciso, infatti, di svolgere un consiglio di fabbrica giovedì prossimo, e venerdì si discuterà insieme con i lavoratori, durante un’assemblea, le prossime iniziative di lotta per la difesa del futuro occupazionale degli oltre 5mila dipendenti. I lavoratori sono rientrati nei reparti e hanno fatto ripartire le catene di montaggio.

«La protesta di oggi, durata due ore – ha detto Gerardo Giannone, del “Cantiere comunista” nello stabilimento Fiat – è nata per chiedere ancora una volta un serio piano industriale per la fabbrica di Pomigliano d’Arco. Gli operai hanno voluto far capire alla dirigenza aziendale di essere disposti alla lotta per la difesa del diritto del lavoro». Giannone, infine, ribadisce che gli operai chiedono al Governo di istituire un tavolo di concertazione con la Fiat a difesa della loro vertenza.

fonte: ilmattino.it

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