La prima ecofiction italiana è napoletana. “La famiglia Lindi”, in onda dalla fine di giugno su Canale 9, si ispira alla crisi dei rifiuti. Una “edusitcom”, ovvero serial d’educazione che propone lo scontro manicheo tra i due mondi opposti dei Lindi, dediti alla differenziata e al risparmio energetico, e dei Porcaro, prototipo dei napoletani sporcaccioni. Nomi non casuali. Chiara, Candido e Bianca, interpretati da Justine Mattera, Giancarlo Casentino e Alessia Bancarella cercano di convertire alla cultura ecologica i vicini Carmine e Lia (Tonino Taiuti e Adele Pandolfi); la regia è di Francesco Prisco, la sceneggiatura di Alessandro Cannavale.
Una serie di gag alternate a suggerimenti a sfondo ambientale porteranno i due universi a confrontarsi. “L’ironia può essere più incisiva di tanti convegni e seriosi dibattiti”, spiega Vincenzo Coppola, direttore di Canale 9. Al rischio di moralismo che potrebbe portare a confondere la famiglia dei “buoni” con dei cervelloni fanatici risponde Cosentino, nei panni dell’integerrimo ingegner Lindi: “In fondo le due famiglie rappresentano, estremizzandole, le facce di un’unica medaglia. Le parti a conflitto di una città e di un popolo”. Anche nella sua realizzazione tecnica la fiction è ecocompatibile: la Run Comunicazione dei fratelli Cannavale per produrre la serie ha annullato circa 6000 kg di emissioni di anidride carbonica.
Fonte: Repubblica.it edizione locale di Napoli