Colpo duro alla camorra

NAPOLI  – Molti beni  per un valore di due milioni e mezzo di euro  sono stati prelevati confiscandoli dal Nucleo  investigativo Dia di Napoli: parti societarie, ville e auto riconducibili al pregiudicato Raffaele Capaldo, cognato del boss dei Casalesi, Michele Zagaria, quest’ultimo latitante dal 1995.

 Il provvedimento è stato disposto dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere che ha anche sottoposto Capaldo alla misura di sorveglianza speciale di polizia con obbligo di soggiorno, per tre anni, nel comune di residenza nonché al versamento delle spese processuali e al versamento a titolo di cauzione di 15mila euro.

Capaldo, nel 2004, fu destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere con l’accusa di far parte dei Casalesi con un ruolo ‘economico-imprenditoriale’: si occupava, cioé, soprattutto di reinvestire i soldi della camorra. Accusa dal quale nel 2006 fu assolto. Ad essere confiscati beni sequestrati nel febbraio 2007: quote intestate a Raffale Capaldo e Nicola Capaldo della ‘Euroservice’ Srl con sede a Curti (Caserta); una villa su un terreno intestato a Beatrice Zagaria, a Casapesenna (Caserta), composta da un piano terra di 11 vani e da un locale seminterrato di 286 metri quadrati; un’autovettura Mercedes.

Capaldo era, dunque, accusato di far parte del clan dei Casalesi, in particolare del gruppo facente capo alla famiglia del latitante Michele Zagaria. Il cognato di Zagaria, nel 2007, fu anche destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, per violenza privata: anche in questo caso il Tribunale del Riesame annullò il provvedimento restrittivo, pur riconoscendo a suo carico gravi indizi di colpevolezza.

fonte ansa.it

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