il 26 gennaio è stato l’ultimo giorno di proiezione per il cinema Arcobaleno
La multisala del Vomero chiude i battenti per il solito motivo della maggior parte dei grandi locali al vomero, fitto troppo alto per un periodo di calo di spettatori e aumento tasse. Una realtà che si aggiunge all’elenco come la libreria Guida Merliani e  quella di Lofferedo, mentre la chiusura Fnac di via Luca Giordano è stata evitata grazie agli investimenti Trony che ha portato nel megastore più elettrodomestici e meno libri.
L’Arcobaleno nasce alla fine degli anni Cinquanta con il nome Stadio per via della vicinanza con lo stadio Collana, struttura che ospitava le partite del Napoli.Negli anni la sete di cinema aumenta e all’inizio degli anni Novanta i nuovi gestori, la famiglia Maione, succeduti ai Di Giulio pochi anni prima, scommetteranno sulle nuove tendenze lanciando la multisala, portando notevoli incassi.Purtroppo oggi serve a poco, nell’ultimo anno abbiamo registrato un calo di spettatori del 35 per cento – spiega il gestore, Sergio Maione, imprenditore attivo nel campo alberghiero e fino a poco tempo fa amministratore delegato anche degli ormai “defunti” cinema Alcione, Fiamma e Arlecchino – alla flessione del pubblico si aggiungono le stangate delle tasse: Tares, Imu, a Napoli ci sono le tariffe più alte d’Italia, e a differenza degli altri paesi europei in Italia l’imposta sui rifiuti si calcola sui metri quadri, non sulla spazzatura realmente prodotta. L’Arcobaleno si estende su circa duemila metri quadrati”.. Non sarà semplice dimenticare la classe della maschera Renato che all’ingresso per decenni ha staccato i biglietti con galanteria, un signore sulla sessantina, milanese ma napoletano d’adozione, sorrisi e garbo riservati a migliaia di spettatori napoletani.Ciò che preoccupa di più tutti i vomeresi è che al posto del cinema sorga l’ennesimo centro di scomesse sportive o un supermercato