Il 25 giugno Napoli si vestirà di tutti i colori del Campania Pride 2011, parata di carri in festa che sfileranno per la città. Appuntamento nel cuore del centro storico per poi dirigersi lungo via Caracciolo e via Partenope.
La meta è la Rotonda Diaz per una grande festa sulla spiaggia con tammurriate e mazurke. Un momento di aggregazione e sensibilizzazione contro l’omofobia e la discriminazione, in favore dell’uguaglianza sociale e del rispetto di quei diritti inalienabili per qualsiasi individuo, motivazione specificata sullo stesso manifesto del Pride “diffondere il verbo dell’orgoglio, dei diritti e dei doveri, ma soprattutto dell’uguaglianza di fronte allo Stato di tutti i cittadini, a prescindere da qualsiasi condizione personale”.
Il comitato promotore dell’evento è formato dall’insieme delle Associazioni che ha ritenuto di dover convocare l’assemblea costituente del Coordinamento Campania Pride – Napoli 2011 del 25 Giugno ed è composto da iKen Onlus, Link Sindacato Universitario e Unione degli Studenti, ma molti anche i partiti e le sigle sindacali (come la CGIL) che hanno partecipato al coordinamento della manifestazione. Lo spot ufficiale del Campania Pride 2011, dal titolo “Sposami!” è stato realizzato da Giuseppe Bucci ed è stato presentato in anteprima lunedì 13 presso il Centro Polifunzionale InCampus. Il video è già diffusissimo sul web (lo si può trovare al sito http://www.napolipride.com dove a breve sarà inserito anche l’intero percorso della parata) e si pone come obiettivo principale quello di spronare la gente alla mobilitazione e alla costruzione di eventi in difesa dei diritti di gay, transgender, lesbiche e intersessuali.
Il Logo della manifestazione è invece una tazzina di caffè, che ha molte chiavi di lettura. “Tra quelle che ci piace ricordare – spiegano gli organizzatori – il caffè come pausa e socializzazione, come cultura della riflessione e del piacere, come riflessione sul mercato equo e solidale, come simbolo asessuato e rappresentativo della cultura campana. Il Caffè come Luogo sociale e solidale, perché quello “sospeso” rappresenta la chiave solidale dell’attenzione al più debole ed in difficoltà”