Lucio Dalla e Ron, concerto a Castellamare di Stabia

Mercoledì 20 agosto concerto con Ron a Castellammare. Nasce il progetto di un festival tra musica e teatro. “Questi sono i luoghi del Grand Tour: ci sono passati Goethe e Calderon. Qui c´erano le ambasciate, i migliori marinai e i migliori carpentieri”

Molte sue canzoni raccontano questo. Scenari post-industriali in fatale disfacimento. Sabbia che riemerge dal selciato, mare invincibile che riconquista spazi a lungo negati. Pensiero umano che «non puoi recintare» e che produce inesauribili bagliori. Sarà per questo che mercoledì l´artista regalerà un concerto alla città di Castellammare di Stabia: appuntamento alle 21.30 sull´arenile. Concerto regalato in tutti i sensi: il pubblico non pagherà e Dalla non percepirà alcun compenso. Un evento unico che vedrà anche la partecipazione di Ron, vecchio amico e collaboratore di Lucio, un sodalizio artistico che si rinnova davanti al golfo di Castellammare. In scaletta, i brani dell´ultimo cd di Dalla “Il contrario di me” e gli antichi successi di entrambi gli artisti. Da diversi giorni, la barca di Dalla è ormeggiata alla Marina di Stabia, la rada per imbarcazioni da diporto più importante del centrosud, millecento posti ricavati dal bacino delle ex acciaierie Falck.

E non è che l´inizio: con il sindaco Salvatore Vozza il cantautore emiliano, ma di orgogliose origini pugliesi, sta studiando la possibilità di realizzare un festival. Un circuito di eventi tra musica e teatro, da ambientare nei siti archeologici e monumentali dell´area. «Penso a rappresentazioni tematiche, strettamente legate ai luoghi. Spettacoli che girano tra Castellammare e la Costiera. Classici, ma anche e soprattutto nuovi testi, giovani attori. Non va dimenticato che questa è la terra di grandi autori come Raffaele Viviani e Annibale Ruccello. La settimana scorsa con l´attore Marco Alemanno abbiamo dato un recital per trecento invitati in una villa nell´area archeologica di Varano. Io ho fatto le mie canzoni, Marco ha recitato il monologo di Annibale Ruccello “Anna Cappelli” ma anche il famoso discorso di Antonio dal “Giulio Cesare” di Shakespeare e “L´infinito” di Leopardi. E mi sono reso conto che l´infinito è proprio qui, lo si può contemplare stando seduti di fronte a questo golfo». Dalla racconta per immagini veloci, schizzi vivaci, come in molte sue canzoni: dove basta un dettaglio visivo e un abbozzo di frase per fissare uno scenario. Poi magari tocca all´ascoltatore completare il quadro, definire l´idea, trarre le conclusioni. «La gente vuol sentire “Caruso” e “Attenti al lupo” e io le canto sempre con grande piacere. Ma non può essere tutto qui: voglio fare altro, mi voglio organizzare la vita in modo diverso. E voglio farlo nei luoghi che amo, di cui mi sento figlio».

La barca di Lucio si chiama “Brilla & Billy”, come i suoi cani. Con Dalla ci sono il suo equipaggio, Marco Alemanno, il sindaco Vozza, amici e conoscenti. Su un tavolino, le “Memorie di Adriano” di Marguerite Yourcenar. «Lo rileggo ogni estate», confessa Dalla. «Lo regalo ai politici e agli amministratori», rivela Vozza. Vengono serviti i caffè. Lucio mostra i suoi gioielli: un vassoio e una tabacchiera provenienti dal Rex, il leggendario transatlantico evocato da Fellini in “Amarcord”. La conversazione scorre e il progetto sul “circuito stabiese” prende forma. Tutto è ancora un po´ nel vago: ma per farsi qualche idea, per leggere qualche indizio, basta scorrere la recente biografia dell´artista. Negli ultimi tempi Dalla ha come sempre scritto canzoni, prodotto dischi e dato concerti. Ma ha anche firmato la regia della “Beggar´s Opera” di John Gay, commedia con musiche del 1760 che ispirò “L´opera da tre soldi” di Brecht: interpreti Angela Baraldi, Peppe Servillo, Marco Alemanno.

E i progetti di Lucio per i prossimi mesi la dicono lunga. Il 10 settembre sarà con Alemanno al festival Benevento Città Spettacolo diretto da Enzo Moscato: uno spettacolo su Benvenuto Cellini, a cui darà il suo contributo anche Mimmo Paladino, vecchio amico del cantautore. Poi Dalla volerà a Siracusa a curare la regia della “Fedra” di Seneca con Piera Degli Esposti. Più tardi girerà, tra Napoli e il Giappone, il film “Cinque numero perfetto”, dalla storia a fumetti di Igort, in cui Lucio sarà un vecchio boss napoletano («sto studiando seriamente il dialetto con un coach») e Alemmano suo figlio. Ecco, questi sono i percorsi che Dalla sta disegnando per sé stesso. E nel segno di questo eclettismo potrebbe vivere il suo progetto stabiese: «Guarda a Ravello cosa sono riusciti a fare, perché qui no?».

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