L´Ateneo in rivolta costringe alla tregua armata l´assessore. Il summit di ieri a Santa Lucia tra il titolare della Sanità regionale Mario Santangelo, il preside del Vecchio Policlinico Giovanni Delrio e il rettore della Seconda università Franco Rossi, si è risolto in una fumata bianca. In un incontro interlocutorio che prelude solo a successive riunioni. Le prime già fissate per dopodomani e venerdì. Questo significa che, per ora, la delocalizzazione dei padiglioni di piazza Miraglia, è un´ipotesi in parcheggio, non ancora tramontata, ma con Santangelo costretto a prendere atto della compattezza degli universitari a cui l´idea di trasferirsi dal centro storico in tre ospedali della “Collina della sanità” (Camaldoli e Colli Aminei) non va giù.
La posizione degli accademici è in un documento, scritto dopo la seduta straordinaria di facoltà indetta dallo stesso Delrio. Il lungo verbale parte dalla “preoccupazione e rammarico” per “la possibile imminente chiusura delle strutture assistenziali”, puntualizza che “l´attività clinica è indispensabile alla didattica e alla ricerca dei suoi numerosi corsi di laurea”, “respinge in maniera irrevocabile un´ipotesi che determinerebbe l´interruzione delle attività istituzionali” e bolla come “inaccettabile la metodologia utilizzata, che ha generato disinformazione e sconcerto tra docenti, studenti e pazienti”.
A questo punto il documento sciorina le cifre della facoltà, per poi approdare al “fermo invito alle autorità regionali a collaborare con l´ateneo per la soluzione del mai risolto problema del suo assetto strutturale e a garantire le risorse indispensabili per una funzionale attività assistenziale”. Ma per trovare una soluzione c´è bisogno dell´accordo tra le parti, quindi, concludono i docenti, “la facoltà è disponibile a partecipare ad un concreto tavolo di confronto”. L´assessore perde il primo round a favore di rettore e preside, e opta per la mediazione: «L´incontro ha rappresentato una buona partenza in vista del futuro protocollo d´intesa che mira a definire stabilmente il rapporto fra Regione e Università». Poi promette: «Qualsiasi ipotesi di razionalizzazione sarà frutto di un percorso condiviso con il mondo accademico». Tra le prime reazioni, quella del capogruppo Pdl Enzo Rivellini parla di «una reazione dura dei docenti che hanno fatto catenaccio. Questo allunga i tempi, mentre Santangelo si avvia a fare magra figura: dopo essere entrato a gamba tesa senza preventivo accordo, ieri è finito in un cul de sac, impreparato di fronte al duro documento. E, come al solito, anche questa storia finirà a tarallucci e vino».
Dai sindacati, posizioni diverse. Per Franco Verde, responsabile dell´Anaao provinciale «l´affiancamento Stato-Regione sui conti della sanità impone scelte forti. Il Vecchio Policlinico è la spia di una condizione diffusa in tutto il sistema sanitario regionale. L´opzione dell´assessore di delocalizzare temporaneamente la struttura incontra resistenze che denotano come il particolare abbia il sopravvento sugli interessi generali. Ma Santangelo vada avanti con fermezza e senza mediazioni. E questo anche per liberare piazza Miraglia, consentendo, come previsto dal piano regolatore, la riqualificazione del centro storico». Giuseppe Galano, segretario dell´Aaroi (anestesisti), non ha dubbi: «Non si può perdere un patrimonio storico e un polo didattico. E comunque, va bene un´altra sede, purché sia certa».
fonte: la repubblica napoli