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Gioco di luci in acqua a Monteverde Irpino

La terza edizione della dello spettacolo in scena sul lago di san Pietro per tutto il mese di agosto

L’acqua del Lago di San Pietro, presso Monteverde Irpino, per tutto agosto si colorerà di luci, riflessi e coreografie. Va in scena il “Grande spettacolo dell’acqua”, giunto alla terza edizione. Lo show è offerto dal gioco di fontane installate nello specchio d’acqua che incrociano i fiotti per comporre evoluzioni e disegni, a tempo con musiche e luci armonizzate da esperti di illuminotecnica. Un colpo d’occhio notevole: su una piattaforma in superficie si esibiscono danzatori e attori con lo sfondo acustico di voci narranti famose, Leo Gullotta ed Elena Sofia Ricci. Una tribuna metallica di circa 1500 posti, collocata a ridosso del lago, ospita gli spettatori.

Parte dello spettacolo è dedicata alla rievocazione storica e allegorica della vita e delle opere di san Gerardo Maiella, patrono della zona su cui insiste Monteverde; nonchè delle aree limitrofe di Puglia e Alta Basilicata, che formano una località sovraregionale “di fatto”, unita appunto dal culto. Noto come il “Santo del popolo”, Gerardo Maiella fu beatificato da papa Leone XIII nel 1893 e proclamato Santo da Pio X l’11 dicembre 1904. La narrazione fonde l’aspetto devozionale con quello antropologico-culturale: l’acqua come metafora di salvezza procurata dal Santo che spunta al termine della rappresentazione come enorme sagoma protettiva prodotta dalle proiezioni sull’acqua.

Performance religiosa e artistica al tempo stesso, quella che è stato definita un'”attrazione emozionale” con gli anni conquista pubblico sempre più vasto. Addirittura straniero, assicurano abitanti e organizzatori. Afferenti a un comitato di beneficenza, “Insieme per..”, che, con il patrocinio della provincia di Potenza e del Consorzio per la Bonifica di Capitanata, realizza la suggestiva kermesse per poi distribuire gli incassi ad associazioni di solidarietà. Il paese è raggiungibile dall’Autostrada A16 Napoli-Bari, uscendo a Lacedonia e percorrendo per 30 chilometri la Statale 6.

fonte: repubblica.it

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