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Cucina napoletana

Dove mangiare la miglior zeppola di San Giuseppe a Napoli

Dove mangiare la miglior zeppola di San Giuseppe a Napoli per la festa del papà

zeppola
la miglior zeppola di San Giuseppe a Napoli

Dove mangiare la migliore zeppola di San Giuseppe a Napoli è una domanda che si fanno in tanti quando la festa del papà il 19 marzo. La Zeppola di San Giuseppe è un dolce tipico napoletano fatto con semplici ingredienti dai migliori maestri pasticceri napoletani. Esistono di versioni di Zeppola quella al forno e quella fritta , ma la farcitura è simile con crema pasticcera e amarena, naturalmente il sapore cambia un po’ , ma entrambe sono un vero capolavoro.Vi  segnaliamo qui di seguito le migliori pasticcerie di produzione propria dove gustare la migliore zeppola di San Giuseppe:

Carraturo – Via Casanova, 97 – Una delle più antiche pasticcerie di Napoli – con un laboratorio ad arte  che produce dolci della tradizione pasticcera napoletana

Scaturchio – piazza San Domenico Maggiore – Un’altra pasticceria storica della città . La sua zeppola è unica e gustosa.

Leopoldo – in via Foria  vicino all’Orto Botanico -Non solo taralli , la zeppola è anche una sua specialità.

Bellavia – la più antica è quella in piazza Arenella al Vomero dal 1925. La sua zeppola è una delle più buone e soffici ricca di crema.

Gran Caffè Gambrinus – Piazza Trieste e Trento – Il caffè storico della città partenopea con il suo laboratorio di pasticceria che produce le più buone paste della tradizione dolciaria napoletana.

Mangiare una zeppola di San Giuseppe a Napoli non è difficile soprattutto il giorno della festa del papà , infatti sono tante le altre pasticcerie che la producono , infatti per noi napoletani è uno dei dolci preferiti insieme alla sfogliata e il babà.

Un po’ di storia: La Zeppola non manca mai alla festa del papà e vanta origini  nell’antica Roma dove, durante le Liberalia,  celebrate il 17 marzo in onore delle divinità del vino e del grano, venivano preparate frittelle di frumento cotte nello strutto bollente. Nel settecento poi, per festeggiare il loro santo patrono, San Giuseppe, il 19 marzo i friggitori cuocevano e servivano le zeppole in strada, davanti alle loro botteghe. Ricorrendo in coincidenza con la fine dell’inverno, la celebrazione di San Giuseppe si è anche sovrapposta ai riti di purificazione agraria di tradizione pagana. In molti paesi del Mezzogiorno era infatti consuetudine festeggiare la fine della fredda stagione con grandi falò accompagnati dalla preparazione di grosse quantità di frittelle. La ricetta della zeppola di San Giuseppe, nella sua versione attuale, avrebbe tuttavia origine nel convento di San Gregorio Armeno o, secondo altri, in quello di Santa Patrizia. Alcune fonti, invece, sostengono che sarebbero state le monache della Croce di Lucca o quelle dello Splendore a preparare per la prima volta le zeppole così come le gustiamo oggi.La prima ricetta scritta delle zeppole, a noi pervenuta, è quella che troviamo nel trattato “Cucina Teorico-Pratica” del celebre gastronomo napoletano Ippolito Cavalcanti, Duca di Buonvicino, e risale al 1837.Appartenente ad un’antica famiglia nobile che discendeva direttamente da Guido Cavalcanti, amico di Dante e poeta del dolce stilnovo,  Ippolito Cavalcanti redasse il trattato nel corso di almeno venticinque anni di ricerche, arricchendolo di volta in volta con nuove ricette.

Ricetta della Zeppola di San Giuseppe

 

 

 

 

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