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Le pagelle di Roma Napoli 0-2

Cavani
Cavani
Le pagelle di Roma Napoli 0-2 del 12 febbraio 2011.

ROMA

Julio Sergio – 5,5: non può nulla sul calcio di rigore, ma si addormenta sul primo palo al momento del cross di Cannavaro
Aleandro Rosi – 5,5: Difesa in emergenza e Ranieri lo manda in campo per tamponare la fascia destra. Se la cava come può.

Marco Cassetti – 6: il migliore della difesa, e dire che gioca anche fuori ruolo
Juan – 5,5: procura il fallo di rigore ma più in generale non trasmette sicurezza nè ai compagni nè ai tifosi, che rumoreggiano ogni volta che tocca palla
John Arne Riise – 5,5: non è più il missile imprendibile delle passate stagione. Non affonda mai, e così vengono a mancare anche i suoi cross per gli attaccanti
Daniele De Rossi – 5,5: prova a mettere pezze dove può, ma finisce per perdere la bussola insieme al resto della squadra. Rifila qualche calcione di troppo
Simone Perrotta – 5: viene travolto dall’intensità e dall’agonismo del centrocampo napoletano
Rodrigo Taddei – 5: Troppo nervoso, corricchia in campo per 45 minuti litigando con tutti quelli che capitano dalle sue parti
dal 45’ Jeremy Menez – 6,5: con lui in campo, la Roma trova qualche accelerazione interessante. E’ il più in forma della squadra, e vederlo in panchina nel primo tempo desta più di qualche dubbio
Fabio Simplicio – 5,5: cerca di inserirsi tra le linee, ma non trova mai i tempi giusti per spaccare in due la difesa partenopea
dal 77’ Leandro Greco – sv
Mirko Vucinic – 5,5: pimpante nel primo tempo, si eclissa nella ripresa quando scompare dal radar dei compagni. Ancora una volta, stecca dal punto di vista della personalità
dal 77 Francesco Totti – sv
Marco Borriello – 6: non al meglio, lotta come può contro i giganti della difesa di Mazzarri. Stringe i denti nella ripresa, ma non gli arriva mai un pallone giocabile
Claudio Ranieri – 4: lascia in panchina il suo uomo più in forma, Menez, per schierare il fantasma nervoso di Taddei. Inoltre, una volta in svantaggio, aspetta troppo a inserire Totti per provare a ribaltare il risultato. Crisi nerissima e ciao ciao Scudetto
NAPOLI
Morgan De Sanctis – 6: praticamente impegnato solo da Vucinic nel primo tempo, comanda col joystick i compagni di reparto
Hugo Campagnaro – 6,5: preciso e attento, non concede nulla nè a Borriello nè a Vucinic
Paolo Cannavaro – 6,5: qualche sbavatura di troppo, ma si rifà con quella pennellata da fantasista per il raddoppio di Cavani
Salvatore Aronica – 6,5: bene anche lui, non sfigura di fronte ai giocolieri giallorossi
Walger Gargano – 6,5: inesauribile, pressa chiunque capiti dalle sue parti. Inoltre è prezioso anche nel far ripartire velocemente l’azione quando nella ripresa si vengono a creare spazi interessanti
Michele Pazienza – 6,5: corsa, sostanza e dinamismo al servizio dei compagni
Marek Hamsik – 7: si sacrifica tantissimo a centrocampo, ma non perde comunque occasione di pungere in avanti. Ha il merito di procurarsi il calcio di rigore che sblocca il match
dal 73 Hassan Yebda – sv
Christian Maggio – 6: serata in cui si preoccupa più che altro della fase difensiva. Peccato, perché con un Riise così timido avrebbe potuto sicuramente far male alla difesa avversaria
Andrea Dossena – 5: spinge poco, e male. Troppo nervoso, si intestardisce in un duello troppo acceso con Taddei. Graziato da Bergonzi
dal 59’ Juan Camilo Zuniga – 6: porta corsa e sostanza su una corsia che poteva diventare terra di conquista da parte dei legionari romani
Ezequiel Lavezzi – 7: scheggia impazzita che si muove a velocità supersonica. Peccato per quello sputo a Rosi nel primo tempo: ora rischia la prova tv
Edinson Cavani –8: e sono 20, in 25 partite. Come Re Mida, trasforma in oro tutto quello che tocca. Ma non è solo un goleador implacabile, è anche il primo a tornare in difesa per aiutare la squadra
dall’85’ Giuseppe Mascara – sv
Walter Mazzarri – 8: forse non il più bel Napoli della stagione, ma il tecnico toscano schiera una squadra in maniera impeccabile. Precisa e corta in difesa, agguerrita a centrocampo e spietata in attacco. Ovvero, il giusto mix per compiere quel salto di qualità per vincere sul campo di una squadra quotata come la Roma ma soprattutto per candidarsi prepotentemente alla corsa Scudetto

fonte: eurosport

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