I giocatori italiani sono considerati tra i migliori nel mondo del calcio, che ha sfornato talenti come Gianluigi Buffon, Roberto Biaggio, Alessandro del Piero, Francesco Totti e Giorgio Chiellini. Nonostante nessuno di questi abbia giocato nella Premier League, altri calciatori hanno optato per il trasferimento in Inghilterra.
Tra quelli che hanno preso questa strada, non tutti hanno avuto successo: personaggi come Marco Borriello, Rolando Bianchi, Alberto Aquilani e Massimo Taibi sono solo alcuni tra quelli che hanno avuto difficoltà nella Premier League, e quindi nell’aumentare le quote scommesse calcio della loro squadra. Tuttavia, coloro che sono riusciti a mostrare il loro talento sono stati molto apprezzati: abbiamo quindi inserito nella lista seguente gli italiani che hanno lasciato il segno nella Premier League.
Benito Carbone è il primo nome della lista: dopo l’Inter e il Milan si trasferisce in Inghilterra nel 1996, dove gioca nello Sheffield Wednesday, Aston Villa, Bradford City, Derby County e Middlesbrough. All’attaccante italiano viene riconosciuto il titolo di Sheffield Wednesday Player of the Year (giocatore dello Sheffield Wednesday dell’anno) per la stagione 1998/1999, e contribuisce a portare l’Aston Villa in finale durante la FA Cup della stagione 1999/2000, perdendo poi con il Chelsea. Un giocatore tecnicamente dotato, e forse maggiormente conosciuto per il suo ruolo nel Bradford City, dove conquista i suoi fan grazie ai suoi splendidi goal. Purtroppo per il Bradford, le spese per l’ingaggio di Carbone sono troppo alte da sostenere. Queste vengono quindi ridotte, e Carbone confessa di aver rinunciato a 3 milioni di sterline per salvare il club dal fallimento.
Nell’estate del 1996, Gianluca Vialli, svincolato dalla Juventus, si trasferisce a Londra per giocare con il Chelsea. Lì ha una permanenza di tre anni, con 78 presenze e 40 reti. Dopo aver vinto diversi titoli con la Sampdoria e la Juventus, Vialli aumenta la sua collezione di medaglie con la FA Cup, la League Cup, la Coppa UEFA e la Supercoppa UEFA con il Chelsea. È anche il primo allenatore italiano nella Premier League, quando assume la guida del Chelsea dopo il licenziamento di Ruud Gullit nel Febbraio 1998. Aumenta il carnet di medaglie allenando il club dello Stamford Bridge e vincendo ancora una volta la FA Cup nella stagione 1999/2000, e la FA Charity Shield nel 2000.
Dopo il trasferimento dalla Juventus nel 1996, Fabrizio Ravanelli lascia immediatamente il segno nella Premier League. Il giocatore si trasferisce nel nord est dell’Inghilterra per entrare nel Middlesbrough per 7 milioni di sterline, diventando così il più pagato nella Premier League. Nonostante gli venga attribuito il titolo di sesto miglior marcatore, non riesce a impedire che il Middlesbrough retroceda nella stagione 1996/1997. Grazie ai suoi goal, la squadra entra nella FA Cup e nelle eliminatorie della League Cup. Tuttavia, i risultati non sono positivi. E non si tratta della sua unica retrocessione in Inghilterra. Nell’estate del 2001 viene infatti convocato dal Derby County, e anche stavolta non riesce a impedire la retrocessione degli Arieti alla fine della stagione.
I fan del West Ham hanno un posto speciale nel cuore per Paolo Di Canio, per il suo goal contro il Wimbledon che è stato spesso dichiarato il migliore nella storia della Premier League. L’attaccante mostra il suo lato aggressivo mentre gioca con la sua prima squadra inglese, lo Sheffield Wednesday, spingendo a terra l’arbitro Paul Alcock dopo essere stato espulso contro l’Arsenal. Di Canio viene quindi sospeso per 11 partite, multato e licenziato dal club. Viene poi ingaggiato dal West Ham, squadra della zona est di Londra. Mostra la sua sportività durante un confronto con l’Everton nel Dicembre 2000, bloccando la palla e fermando la partita per permettere il soccorso del portiere avversario. Lascia i Martelli nel 2003 per unirsi al Charlton, che sarà la sua ultima squadra inglese. Ritiratosi nel 2008, dopo tre anni muove i primi passi nel mondo degli allenatori, assumendo le redini del Swindon Town, prima di passare al Sunderland nel 2013.
Nel 1996 il Chelsea deve molto sia all’arrivo di Gianluca Vialli che a quello Gianfranco Zola dal Parma. Quest’ultimo ha imparato dal leggendario Diego Armando Maradona, compagno di squadra nel Napoli Calcio. Zola porta quindi il suo talento nel Parma, prima dell’ingresso allo Stamford Bridge. Ha un successo immediato facendo vincere ai Blues la FA Cup del 1996/1997, e rimane con la squadra fino al 2003. In seguito torna in Italia firmando un contratto con il Cagliari, una settimana prima che Roman Abramovich finalizzi l’acquisto del Chelsea. Intraprende la carriera di allenatore come Vialli e Di Canio, allenando il West Ham, Watford e Birmingham City in Inghilterra, l’Al-Arabi SC in Qatar e infine il Cagliari, la squadra dove conclude la sua carriera.