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ENERGIA: MERCATO LIBERO E MERCATO TUTELATO

Slitta il passaggio obbligato dal mercato tutelato al libero mercato energetico. Ma di cosa parliamo quando parliamo di “mercato tutelato” e “mercato libero”? Cosa sono e quale scegliere?

Avrete sicuramente sentito parlare della fine del mercato tutelato dell’energia in Italia e del conseguente avvento del libero mercato energetico. Si tratta di una transizione oramai in corso da diverso tempo, intrapresa nell’intento di allineare la situazione della Penisola a quella degli altri paesi europei.

Inizialmente esisteva solo l’Enel (Ente Nazionale per l’Energia Elettrica), fondata nel 1962 allo scopo di gestire “tutte le attività di produzione, importazione ed esportazione, trasporto, trasformazione, distribuzione e vendita dell’energia elettrica da qualsiasi fonte prodotta”. L’energia era dunque nazionalizzata. Nel 1992 l’Enel divenne una società per azioni; col decreto Bersani, nel 1999 ebbe inizio il processo vero e proprio di liberalizzazione. Il passaggio definitivo al mercato libero sarà quindi solo la fase finale di una svolta cominciata nell’ultimo decennio del secolo scorso (se volete approfondire l’argomento, consigliamo l’ottima pagina Treccani sulla storia del mercato energetico italiano).

Non dimentichiamo che la differenza tra mercato libero e mercato tutelato concerne solo la parte di fornitura e di commercializzazione delle bollette; la rete fisica, i contatori, le imposte restano uguali per le due soluzioni. Anche in futuro l’infrastruttura dell’energia (trasmissione e distribuzione), rimarrà garantita da soggetti univoci selezionati: ad entrare in un regime di piena concorrenza saranno invece la produzione e la vendita finale.

In questo momento assistiamo ad una convivenza pacifica di mercati, quello tutelato e quello libero: nel primo il prezzo dell’energia è stabilito a livello trimestrale dall’autorità competente – l’ARERA – guardando l’andamento delle materie prime nelle piazze internazionali, nel secondo il prezzo dell’energia è generato di fatto dalla concorrenza delle varie compagnie distributrici, ovvero l’utente negozia direttamente le tariffe col fornitore. Il mercato libero dovrebbe apportare ai cittadini dei vantaggi, dati dalla “guerra” al ribasso delle tariffe per accattivarsi clientela e dall’introduzione nei pacchetti di servizi aggiuntivi, non necessariamente inerenti al mondo energetico. Anche il libero mercato è sottoposto ad un’autorità di vigilanza: l’AEEGSI, in collaborazione con l’Antitrust.

Il passaggio obbligatorio dal mercato tutelato a quello libero è slittato rispetto alle stime precedenti grazie al decreto Milleproroghe del 2018: la scadenza non è più fissata al 2019, bensì a Luglio 2020, per dare tempo agli utenti di ambientarsi e muoversi con coscienza nel nuovo sistema. Le aziende grandi e piccole non hanno beneficiato della dilazione e hanno già dovuto abbandonare il mercato di maggior tutela.

Molti operatori di call center, non esattamente in buona fede, fanno pressione sui consumatori spaventandoli con lo spettro delle “sanzioni”. Ad oggi – è bene ricordarlo –, non esiste alcuna sanzione per chi decida di rimanere fino all’ultimo nel mercato di maggior tutela. L’adesione al mercato libero è una scelta tranquillamente derogabile, benché non all’infinito: alla scadenza della proroga, l’utente sarà “costretto” a trovare un provider di energia privato di suo gradimento. Il consiglio è quello di avvantaggiarsi, per poter scegliere con cura e calma il piano tariffario adeguato alle proprie esigenze.

Molti utenti hanno già cominciato a migrare verso il mercato libero, attirati da benefit ed offerte vantaggiose. Nel 2017 gli utenti del mercato libero hanno raggiunto il 38,8%, con un considerevole incremento annuo.

Se infatti analizziamo l’andamento delle tariffe per il mercato tutelato, quello del gas ma soprattutto quello elettrico, notiamo una sostanziosa crescita dei costi energetici nel tempo che probabilmente ha sostenuto lo spostamento di consumatori verso il nuovo sistema, più accattivante e conveniente: è stato calcolato che un cittadino medio, passando dal mercato tutelato a quello libero può risparmiare fino a 250€ l’anno. Certo, la fluttuazione dei prezzi nel mercato libero è imprevedibile e bisogna mantenere sempre gli occhi aperti, poiché – almeno nelle tipologie contrattuali più diffuse – il prezzo dell’energia non è fisso ma oscilla perennemente.

Il passaggio al mercato libero è gratuito, rapido e non prevede alcuna interruzione energetica. Rimane uguale il formato della bolletta, così da renderne agevole la consultazione. Un ulteriore vantaggio del mercato libero è che con esso – a differenza di quanto accade con quello tutelato – è già possibile avere per luce e gas lo stesso fornitore. Una scelta di questo tipo aiuta sicuramente a contenere i costi.

Tra gli operatori più attivi e propositivi del libero mercato troviamo Sorgenia (leggi qui le recensioni). Sorgenia si impegna a fornire energia esclusivamente proveniente da fonti rinnovabili ed investe molto sulla facilità di gestione delle proprie utenze, nonché sulla stipula di programmi fedeltà, CashBack e altri servizi di fidelizzazione, tra cui buoni Amazon e sconti “porta un amico”. In questo senso l’azione di Sorgenia è emblematica e ci mostra come agiscono le giovani realtà del settore energetico: grande attenzione al cliente, ad una burocrazia snella, alla facile consultazione del proprio profilo tariffario e una certa propensione non solo all’ecologia, ma anche alle innovazioni tecnologiche.

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