Quasi 200 milioni di anni prima dell’arrivo dei dinosauri, gli squali già nuotavano nei mari del mondo. Da allora, molti di essi si sono evoluti diventando predatori al vertice della catena alimentare e assumendo un ruolo fondamentale negli ecosistemi marini. Purtroppo però non si sono evoluti per sopportare la moderna pesca intensiva, così oggi sono fra gli animali più minacciati degli oceani.
Potentissime mascelle, denti a crescita continua, sensori elettrici e di pressione, un sistema immunitario praticamente invincibile: queste sono le armi che gli squali hanno sviluppato in milioni di anni di evoluzione. Presenti già all’epoca dei dinosauri, hanno mirabilmente adattato organi e abitudini per svolgere al meglio il loro ruolo di super-predatori, ma questi predatori perfetti oggi rischiano l’estinzione a causa delle attività umane: pesca intensiva, uso di reti vietate e la continua ricerca della loro carne Gli scienziati ritengono che nei prossimi venti anni più del 90% di specie di squali è destinato a scomparire provocando preoccupanti squilibri sulla funzionalità dell’ecosistema oceanico.
Ogni ecosistema, infatti, è mantenuto in vita da una fitta rete alimentare che si genera tra produttori e consumatori, tra prede e predatori. In questo delicato equilibrio, il ” predatore dei predatori”, che si trova al vertice della rete trofica (catena alimentare), gioca un ruolo fondamentale. In ambiente marino il più grande predatore è, senza dubbio, lo squalo che, alimentandosi di specie ferite o deboli, collabora a mantenere la funzionalità dell’ecosistema oceanico, la sua scomparsa potrebbe portare all’esplosione incontrollata di alcune forme di vita ed al conseguente collasso dell’intero ecosistema.
Questa mostra – prodotta dalla Fondazione IDIS in collaborazione con la Stazione Zoologica Anton Dohrn – intende evidenziare le caratteristiche di questi interessantissimi animali, sfatare i tanti luoghi comuni – per la maggior parte negativi – che circondano gli squali, e sensibilizzare sull’importanza della salvaguardia di queste specie marine che, pur non godendo della simpatia del pubblico, sono importantissime per la salute degli oceani. Il percorso espositivo diviso in 12 sezioni presenta modelli a grandezza naturale, tra cui uno squalo bianco di 5 metri e uno elefante di 6,20 metri, campioni preservati in alcool, exhibit interattivi, filmati multimediali, foto e disegni naturalistici.
Modelli in mostra: squalo bianco, squalo martello, squalo elefante, squalo tigre, verdesca, delfino e razza .
dal 13 marzo al 10 giugno a Città della Scienza, Napoli
I Predatori del Mare
www.fondazioneidis.org – www.cittadellascienza.it