Ragazze bellissime napoletane, aspiranti a partecipare a Miss Italia 2008 sfileranno a Napoli, per la precisione a Piazza Vanvitelli nel cuore del Vomero mercoledì 18 giugno 2008.
La storia di Miss Italia
Emozioni, sogni, amori, successi: tutto è racchiuso in questa manifestazione tra le più seguite e amate del nostro Paese. Creata da Dino Villani, condotta per quasi mezzo secolo da Enzo Mirigliani, nelle ultime edizioni è stata presa per mano dalla figlia Patrizia. Sessantotto anni di vita e di storia del costume del nostro Paese: ecco il concorso che, a distanza di tanto tempo dalle sue origini, rispettando la tradizione, rimane l’appuntamento delle famiglie italiane, con 25 mila iscrizioni, mille selezioni da febbraio a agosto, dai piccoli borghi alle piazze delle grandi città. E, poi, le quattro serate di Raiuno che, ancora oggi, in un panorama televisivo ben diverso rispetto agli anni scorsi, raggiungono ascolti di rilievo; il sito internet ufficiale della manifestazione che, nelle giornate clou, batte ogni record di pagine viste e una serie di iniziative che lo pongono fra i più moderni e informati. La scelta della ragazza italiana più bella, il più semplice dei giochi, nato come raccolta di fotografie sui giornali prima della guerra, ha fatto grandi passi, ma è rimasto se stesso e ha mantenuto intatta la sua popolarità.
Esso ha attraversato gran parte del XX secolo accompagnando le ragazze del nostro Paese fino ad oggi: dai primi tempi delle Miss Sorriso, al dopoguerra – quando aiutò a dimenticare le difficoltà quotidiane – al periodo del boom, agli anni della contestazione, fino a diventare un evento televisivo.
Miss Italia appartiene alla cultura popolare del nostro paese. “E’ un fatto sociale”, scriveva Orio Vergani; “è la gara di bellezza – secondo Gaetano Afeltra – che più ha inciso nella storia del nostro costume”; “è lo specchio d’Italia – spiega Sofia Loren – perché tutto si svolge alla luce del sole”; “è il concorso che si adatta al mondo italiano che cambia” per Carlo Rossella. E’ soprattutto un appuntamento che fa parte dell’immaginario collettivo poiché riesce a raccontare in maniera semplice la storia di ragazze comuni che per qualche giorno diventano star: una favola di tanti anni fa, ora vissuta davanti ai riflettori della televisione, ma che, appunto come un gioco, regala le stesse emozioni. Un brivido sconvolgente e irripetibile: è il parere di Anna Valle.
Il Concorso è guidato dal 1959 da Enzo Mirigliani, custode discreto e entusiasta della bellezza italiana: nel corso degli anni ha saputo renderlo sempre vivo e attuale, proponendo anno dopo anno, intelligentemente – com’è stato scritto più volte – un sano e pulito modello di “bellezza”, rappresentando con precisione le aspettative, le tendenze, i valori e anche i sogni di migliaia di ragazze. Egli – come detto – ha affidato da qualche tempo interamente l’impegno alla figlia Patrizia: una presenza importante e di grande competenza. “Rappresenta la più bella sorpresa degli ultimi anni perché sa coniugare le nuove esigenze con la tradizione”, spiega con orgoglio Enzo, il quale le riconosce la caparbietà sul lavoro, che egli stesso le ha insegnato, e la genialità di certe iniziative.
È il 1939 quando la quattordicenne Isabella Verney è eletta Miss Sorriso, vincendo una selezione fotografica ideata da Dino Villani, con la collaborazione dello scrittore Cesare Zavattini, per sponsorizzare una marca di dentifricio: le foto delle concorrenti vengono pubblicate sui settimanali “Il Milione” ed “Il Tempo” e l’iniziativa diventa quasi un fatto nazionale di cui si occupa anche la radio. I soldati al fronte portano in trincea le foto delle ragazze ritagliate dai giornali, conservano quei sorrisi come un dono e forse se ne innamorano: “Mia cara ……..” scrivono alle miss nelle loro lettere semplici.
Dino Villani, nativo di Suzzara, figlio di un funzionario delle Ferrovie, carriera che egli stesso ha seguito, è il creatore di Miss Italia, ma anche del “Premio Notte di Natale” e di altre iniziative a sfondo sociale; pittore e amico di artisti e giornalisti, come Orio Vergani, sempre presenti nelle sue giurie, è considerato il maestro della pubblicità italiana.
Dopo la pausa della guerra, riprende il Concorso, questa volta non più solo fotografico, ma con il raduno delle ragazze e la sfilata in passerella: nasce Miss Italia ed è il 1946. E’ il periodo di Stresa (quattro anni di seguito e poi nel 1958): può ospitare la manifestazione poiché la guerra non ha arrecato danni ai grandi alberghi del lungolago ed è facilmente raggiungibile da Milano. Le fotografie delle ragazze, scoperte per caso, arrivano agli organizzatori dai professionisti di tutta Italia: Tosi, Bonori, Villani, Cantera, Luxardo, Pedrotti. Alla fine viene selezionato un gruppo di 40 concorrenti che rappresentano ogni regione: per tutte, un fine settimana in un ambiente esclusivo, anche se alcune non si presentano per “comprensibili ritrosie di famiglie e fidanzati”. La zona è piacevolmente sconvolta dall’avvenimento e le ragazze sono seguite ovunque, sia dalla giuria, sia da curiosi e dongiovanni locali dal centro della cittadina alle Isole Borromee. Durante un pranzo all’Isola dei Pescatori, il proprietario del ristorante, per far fronte alla massa degli invitati, chiede la collaborazione delle stesse concorrenti; portano i piatti in tavola la romana Silvana Pampanini e la toscana di Empoli Rossana Martini, proprio le due miss che, insieme a Lilia Landi, sono le favorite per la vittoria.
Di pari passo alla valutazione della giuria, l’Azienda di Soggiorno promuove un “referendum” per designare la vincitrice, senza influire sul verdetto: e qui nascono i contrasti. Il voto… popolare è infatti quasi unanime per la Pampanini, che nella votazione ufficiale è invece a pari merito con la Martini: quest’ultima alla fine viene preferita perché corrisponde “al tipo di donna italiana che i maggiori artisti del nostro Paese hanno scelto a modello ed hanno fatto conoscere a tutto il mondo nei loro capolavori”. Silvana ottiene comunque l’incoronazione a furor di popolo: nel salone delle feste i suoi sostenitori sono scatenati, volano sedie e devono intervenire i carabinieri. L’indomani, placati gli animi, la vincitrice “dal profilo leonardesco” riceverà in dono dalla proprietaria l’abito che le aveva prestato per poter sfilare.
L’anno dopo, 1947, epoca d’oro per il cinema: diventa reginetta Lucia Bosè, commessa a 18.000 lire al mese nella pasticceria “Galli” di Via Victor Hugo, a Milano, banco dei marrons glàces: Luchino Visconti le aveva già proposto di tentare la carriera cinematografica, ma è un ammiratore a creare le premesse del futuro dell’attrice: invia infatti alla segreteria del Concorso una sua fotografia e il gioco è fatto. Accanto a lei, sulla passerella di Stresa, future star del cinema italiano: Gianna Maria Canale, seconda classificata, Gina Lollobrigida, terza, Eleonora Rossi Drago, Silvana Mangano (che non partecipò, però, alla finale).
Anno di emozioni anche il 1948 quando Miss Italia diviene un concorso a carattere nazionale con l’arrivo dell’Enit al fianco degli organizzatori. Giuria con grandi nomi, tra i quali quello di Totò, presente a Stresa per girare un film con la vincitrice del Concorso, “Totò al Giro d’Italia”, e tre favorite, Anna Visconti, Ornella Zamperetti e Fulvia Franco, che ebbe la meglio. Triestina, rappresentante della bellezza “acqua e sapone”, poi moglie del pugile Tiberio Mitri, la ragazza, 17 anni, fu festeggiata al grido di “Viva Trieste” poiché il suo successo ebbe un particolare significato nel momento di tensione per la rivendicazione d’appartenenza di Trieste all’Italia. Scrive Dino Villani: il suo ritorno a casa, in un giorno di ottobre, fu un trionfo: un corteo di automobili accompagnò Miss Italia al posto di blocco del Territorio libero di Trieste e il percorso dal confine alla città vide la folla ferma lungo le strade ad applaudire e a salutare con bandiere e fazzoletti tricolori. Un aereo seguiva il corteo, gettando fiori, e l’arrivo in città suscitò un tripudio incredibile.
Le concorrenti di Miss Italia sono studentesse, figlie di impiegati, stenodattilografe, sartine, commesse.
Il 1950 è passato alla storia del concorso per la presenza di Sofia Scicolone, in arte Lazzaro, futura Loren, giudicata troppo procace per il titolo (in giuria qualcuno la definì “una spilungona male impostata!”), ma premiata con una fascia appositamente istituita, quella di Miss Eleganza. Nella storia del cinema italiano e poi della fiction tv sono entrate altre ragazze che hanno vissuto l’esperienza di Miss Italia: Stefania Sandrelli, Federica Moro, Anna Kanakis, Maria Grazia Cucinotta, Anna Falchi, Martina Colombari, Anna Valle. La proclamazione delle vincitrici va in onda per la prima volta alla radio proprio nel 1950; le Finali di Miss Italia arriveranno in televisione nel 1979 e fino al 1987 saranno appannaggio delle reti Fininvest, che trasmettono il programma in differita non disponendo della diretta.
Il Concorso attraversa indenne gli anni del ’68, della contestazione, del più acceso femminismo. Giocano la carta Miss Italia anche Carmen Russo, Sabrina Salerno, Alba Parietti, Pamela Prati. E poi, negli anni, tanti volti noti: Milly D’Abbraccio, Ombretta Colli, fino a Simona Ventura.
Fedele alla formula vincente, quella di essere un concorso aperto a tutte le “ragazze della porta accanto”, non alle star o alle top model inarrivabili, Miss Italia si è sempre tenuta al passo con i tempi, cercando di interpretare, se non addirittura anticipare, il cambiamento del gusto, delle mode, ma soprattutto dell’immagine e della bellezza femminile.
Miss Italia si trasferisce in Calabria dal 1972 al 1977, con un intermezzo in Puglia, a Martina Franca, nel ‘75. Le giornate di Vibo Valentia – dove il concorso fa tappa due anni – Reggio Calabria, Scalea, Sant’Eufemia sono memorabili. Quella del 1974 a Reggio è considerata una delle più belle edizioni curate da Mirigliani. La città, dopo le tensioni seguite ai moti per il capoluogo, non può ospitare manifestazioni e Miss Italia offre un’occasione d’oro a tutti per “riaprire” la città alla gente con una festa di riconciliazione. I rischi non mancano: 30.000 persone – un pubblico da stadio – assistono allo spettacolo al Lido Comunale e Daniele Piombi, il presentatore, “è superbo in quella stupenda notte di luna”, scrive Tonio Licordari sulla “Gazzetta del Sud”; egli misura le parole, sa che una battuta sbagliata può far esplodere la rabbia della folla, ma i reggini rispondono con un grande applauso al suo discorso introduttivo. È fatta: la serata sarà un “turbinio di emozioni”.
Nel 1990, su suggerimento dell’allora presidente di giuria Maurizio Costanzo, furono abolite le “misure”: il canonico 90-60-90 non sarà più da allora l’incubo delle partecipanti. Nel 1991 nasce “Miss Italia nel Mondo”, il Concorso che premia la più bella fra le ragazze italiane residenti all’estero, un riconoscimento ai nostri connazionali emigrati in paesi stranieri. Nel 1994 il Concorso apre le porte a mamme e donne sposate: e Mirka Viola, Miss Italia 1987, detronizzata perché mamma di un bimbo di due anni, si prende la sua rivincita. La toscana Beatrice Bocci, sposata e madre di una bambina, si classifica seconda.
La novità delle mamme-miss porterà in passerella una concorrente con il “pancione”, Katia Giovannini, e un’altra, Sonia Scarperi, con la figlia appena nata, in braccio.
Nel 2001 si sono presentate due miss con tre figli al seguito, la bolognese Lucia Lenzi e la siciliana Giovanna Basile.
Nel 1995, tra le finaliste figura per la prima volta una ragazza di colore, Iony Vecchi, nata in Brasile ed in possesso della nazionalità italiana. L’anno dopo una ragazza con le stesse caratteristiche, Denny Mendez, proveniente da Santo Domingo, vince addirittura il titolo. Non era mai avvenuto in 57 anni e l’elezione divide l’Italia: a coloro che esultano – come il presidente del consiglio Romano Prodi – interpretando la sua vittoria come un segnale del cambiamento dei tempi, un passo verso la realizzazione di un’Italia multirazziale, si obietta che la ragazza, pur degna del titolo, non rappresenta la bellezza italiana.
Non manca, nel cammino del Concorso, la curiosità di mamma e figlia elette Miss Italia a distanza di 27 anni, Marisa Jossa nel 1959 e Roberta Capua nel 1986; come la presenza di due sorelle vincitrici del titolo, Layla e Alba Rigazzi, rispettivamente nel 1960 e nel 1965. Nel 1985 per la prima volta al Concorso s’iscrive una ragazza portatrice di handicap, Elisabetta Viaggi, 23 anni, sordomuta dalla nascita, diplomata all’Accademia di Belle Arti: si afferma in una selezione romana e conquista la Finale di Salsomaggiore, dove vince il titolo di “Modella Domani”, classificandosi tra le prime dieci. La ragazza è poi divenuta fotomodella.
Al Concorso, che continua ad essere il gioco di tutte le ragazze, nel 1997 partecipa una zingarella umbra, Vincenza Di Rocco, insieme a tre coppie di gemelle. Stupisce tutti una ragazza coraggiosa e sfortunata, Annalisa Minetti, colpita da retinite pigmentosa: in gara fino all’ultimo per il titolo, ha comunque la possibilità di far sentire la sua bellissima voce e sei mesi dopo vince il Festival di Sanremo. Un’altra ragazza, per motivi diversi, fa parlare di sé nell’edizione del 2000: è Giovanna Arco, 17 anni, torinese – una curiosa quasi omonimia con la “pulzella d’Orléans” – che sfida Fabrizio Frizzi in diretta tv contestando le sue domande, ritenendole banali. “Non voglio che mi si facciano queste domande – ha detto – stasera parlo io. Noi ragazze abbiamo la nostra personalità ed io sono qui per dimostrare la mia e per far vedere quello che ho dentro”. E’ un piccolo colpo di scena che fa discutere: il giorno dopo, davanti ai giornalisti, Giovanna piange sulla spalla di Mirigliani.
Nel 1988 il Concorso e Raiuno hanno stretto un accordo dando vita a trasmissioni televisive che hanno riscosso il consenso del pubblico poiché hanno messo in risalto, con eleganza e semplicità, le caratteristiche proprie della manifestazione, raccontandola con naturalezza ed in modo misurato: i 18 anni di collaborazione sono legati al nome di Fabrizio Frizzi, presentatore di 15 edizioni, mentre le quattro successive sono state affidate a Carlo Conti e quella del 2007 a Mike Bongiorno e Loretta Goggi. Frizzi ha battuto in questo ruolo ogni record, superando tutti gli altri conduttori, da Pippo Baudo allo stesso Bongiorno, a Nunzio Filogamo, Enzo Tortora, Corrado, Renato Tagliani, Silvio Noto, Odoardo Spadaro, Andrea Giordana, Daniele Piombi, Marco Columbro.
La conduzione della coppia Bongiorno-Goggi, due miti della nostra tv, ha fatto molto discutere per una serie di incomprensioni, a cominciare dal ritardato ingresso di lei nella prima puntata, ciò che ha innestato una polemica trascinatasi nelle tre serate successive. Loretta, in diretta, abbandona lo studio e lascia solo Mike dicendo: “Non sono Edy Campagnoli, la tua valletta muta”, con allusione alla sua partner a “Lascia o raddoppia?” di 50 anni fa. Ma il 2007 è anche l’anno di Simona Ventura, in un primo tempo candidata alla conduzione delle finali, e del “lato b” delle concorrenti, un’idea dello stilista Guillermo Mariotto, presente in giuria: per valutare le ragazze chiede di vederle non solo “davanti”, ma anche nella parte posteriore. Nascono discussioni a non finire che piacciono soprattutto ai giornali, mentre Patrizia Mirigliani mette tutto a posto: “Non siamo bacchettoni – dice – ma ci siamo guadagnati in tanti anni il rispetto delle ragazze, delle loro famiglie e del pubblico, e non intendiamo perderlo oggi. E’ chiaro che le miss concorrono esibendo il fisico, ma non vogliano inquadrature di dettagli, cosa che del resto Raiuno non ha mai fatto”.
Raiuno ha dedicato a Miss Italia una serata dal 1988 al 1992, una puntata in più nei due anni successivi, tre serate dal 1995 al 1999, quattro dal 2000 in poi (nel 2006 è stata trasmessa in diretta anche la serata conclusiva delle Prefinali di Jesolo). Nel 1995 ha preso il via la puntata della moda, un’idea di Mirigliani. Si è realizzata così una magia di Miss Italia: la ragazza della porta accanto diventa, per un’ora, davanti alla vasta platea televisiva, top model con gli abiti di grandi stilisti.
Dall’edizione del ‘96, alle normali trasmissioni, si è aggiunta “Miss Italia Notte” nel corso della quale, subito dopo l’elezione della vincitrice, si raccolgono i commenti e le prime interviste.
Nel 1950 Miss Italia ha scoperto Salsomaggiore, divenuta negli anni la sua sede naturale, sia per una sorta di tradizione, sia per la capacità della cittadina termale di accogliere le miss con il loro seguito ed i numerosi giornalisti e fotografi. Nell’edizione 2007 la “città delle miss e del benessere” ha ospitato il Concorso per la 39.a volta e, anzi, fatto inedito, si è presa Prefinali e Finali nazionali. In precedenza, per otto anni consecutivi, le Prefinali si sono svolte nelle Marche, a San Benedetto del Tronto e, nel 2006, nel Veneto, a Jesolo.
Un capitolo a parte meritano le giurie di Miss Italia, composte di personalità dei più diversi settori, dal cinema alla letteratura, al giornalismo, allo sport; giurie che, all’inizio, videro impegnati i nomi di Giorgio De Chirico, Giovanni Guareschi, Totò, Carlo Carrà, Orio Vergani, Leonida Repaci, Arrigo Benedetti, Luchino Visconti, Vittorio De Sica, Giuseppe Marotta, Sem Benelli, Wally Toscanini, Alfonso Gatto e poi Alberto Lattuada, Marcello Mastroianni, Ugo Tognazzi. Negli ultimi anni le giurie sono state presiedute da Maurizio Costanzo nel 1988-89, poi Gina Lollobrigida, Alain Delon, Lina Wertmuller e Valeria Marini, Alberto Tomba, Yuri Chechi, Mike Bongiorno, Dino Risi insieme a Catherine Deneuve; poi, Alberto Sordi nel 1999, Paolo Bonolis, Sofia Loren, Raimondo Vianello e Sandra Mondani, Claudia Cardinale, Giorgio Panariello. Nel 2005 Edelfa Chiara Masciotta è stata incoronata dall’attore Bruce Willis, sostituito l’anno dopo da Sylvester Stallone. Nel 2007, infine, il compito è stato affidato a Pippo Baudo.