Artisti napoletani: ‘A paranza d’o’ Crisct’

Il blog di Napoli è lieto di presentarvi : ‘A paranza d’o’ Crisct’.

‘A paranza d’o’ Crisct’ è un gruppo di suonatori cantori e danzatori che conserva e rinnova le tradizioni musicali popolari della sua zona d’origine: Marigliano (NA), che ha perso con il tempo, coloro che le davano maggiore espressività e porta un nome che simboleggia l’energia in continua crescita e rinnovamento del gruppo, cioè il “criscito”.

Il termine Paranza nell’area vesuviana si riferisce anche a chi,tra suonatori e ballatori, si ritrova nei momenti delle maggiori festività rituali, quelle di un tempo, per dar vita a canti e balli della tradizione popolare.

Ogni paranza ha un nome, solitamente le paranze prendono il nome o il soprannome dal fondatore o dal cantore che le rappresenta e anche talvolta dal paese di origine.
Il criscito invece rappresenta il nome in dialetto di quell’elemento naturale, da cui si parte per ottenere la lievitazione del pane e della pizza, un elemento prezioso che un tempo possedevano tutti, quando si faceva il pane nelle corti e che ciascuno utilizzava e lo conservava con cura . Il criscito matura e si rinnova attraverso una lavorazione manuale con aggiunta di acqua e farina che rappresenta la sua fonte di energia.
La Paranza adesso ha quasi raggiunto i 2 anni di vita, inizialmente era chiamata a Paranz’ d’o Russ Mariglianese e prendeva il nome da Giovanni Lo Regio detto “‘o russ’”, maturando poi ha preso sempre più corpo ampliandosi e diffondendosi insieme al suo “criscito” che è stato creato e poi diffuso da uno dei suoi fondatori Peppe Nappi.


Cosa proponiamo:
L’ obiettivo della Paranza, oltre a quello musicale, è di riuscire a rinnovare nelle persone il bisogno di rituali tradizionali legati soprattutto alla terra e all’agricoltura, per questo l’impegno è anche quello di portare le tradizioni non solo nelle grandi piazze, ma anche nelle piccole feste rituali legate al calendario contadino,che ancora si celebrano nell’area vesuviana.
Le musiche ed i canti “ncopp’ o tambur’” sono indissolubilmente legate ai ritmi della campagna, scanditi principalmente da un tamburo con dei sonagli di latta, chiamato “tammorra”.
A “paranza d’o crìscit” è un gruppo di musica popolare formato da almeno sei elementi ognuno dedito a suonare uno strumento popolare dell’area vesuviana, come putipù, triccaballacche, scetavajasse, tammorre e castagnette. Nel repertorio rientrano musiche tradizionali della cultura del Sud Italia come canti a distesa, più volgarmente chiamati “fronne”, che solitamente anticipano una tammurriata, tarantelle e pizziche.

Quest’anno la “Paranza” è stata invitata alle maggiori festività legate al culto delle “7 madonne” in Campania, una su tutti la famosa festa della “Candelora” dove risiede la “mamma Schiavona” icona pagana protettrice di tutti gli schiavi, e anche dei “femminelli” a cui ha salvato la vita liberandoli dalle torture. “La paranza” si è esibita in manifestazioni ed eventi culturali locali e nazionali ed è impegnata anche molto nel sociale, portando il suo “criscito” nelle scuole tra i bambini, e tra i poveri nelle mense, nelle manifestazioni contro la privatizzazione dell’acqua (Marigliano e San Vitaliano), è stata impegnata nell’ultima lotta operaia a Pomigliano d’Arco, alla festa delle fattorie sociali(Regione Campania), ed essendo il gruppo espressione di questo territorio, molto spesso vittima di interessi malavitosi, ha collaborato con Libera ( associazione nomi e numeri contro le mafie) in piazza a Napoli e a Milano, mostrando il proprio disappunto nei confronti delle mafie con il proprio linguaggio comunicativo a suon di “tammorre e caccavelle”.

Discreto successo ha avuto anche nella sua performance alle manifestazioni contro la discriminazione omofoba come il GayPride nazionale in Piazza Plebiscito (NA), a festival folk come il Pastellessa Folk Festival di Macerata Campania (CE).

Guarda il video:

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