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La banca dei poveri a Napoli

Napoli – Un fondo di solidarietà per finanziare a tasso zero, con lo strumento del microcredito, piccole attività imprenditoriali gestite da persone che hanno perso il lavoro, non lo hanno mai avuto o sono vessati dagli usurai. La “Banca dei Poveri”, così si chiama il progetto presentato ieri nel capoluogo campano dal cardinale Crescenzio Sepe, porterà il nome del cardinale Sisto Riario Sforza, antesignano alla fine dell’800 del microcredito a Napoli.


L’iniziativa fa parte della Lettera Pastorale ‘Dove possiamo comprare il pane?’ che il cardinale stesso ha consegnato ieri sera in Duomo a tutti i sacerdoti della Diocesi che hanno poi celebrato la Messa Crismale. “Lungi dall’essere una misura di puro assistenzialismo, il microcredito – ha spiegato il cardinale Sepe – sarà la strada per far riemergere la creatività e l’ingegno della nostra gente, trasformando l’arte di arrangiarsi, peculiare della nostra terra, in nuova vocazione al lavoro”.

Il fondo sarà aperto da una donazione dello stesso arcivescovo che devolverà un anno del suo stipendio e parte dei suoi risparmi personali per un ammontare di 50.000 euro. Il microcredito consentirà a tutti ci disoccupati o a coloro che un lavoro non l’hanno mai avuto di chiedere un prestito alla banca per realizzare microprogetti. La cifra erogata verrà restituita, a tasso zero, in modo da poter aiutare anche altri.

Il progetto contemporaneamente consentirà a chi è in difficoltà economica di non incorrere nell’usura, altra piaga molto sentita in Campania. A gestire il tutto sarà una Commissione di esperti e di tecnici altamente qualificati. “Conto molto sulla generosità dei napoletani”, ha concluso l’arcivescovo, promotore anche in altre occasioni di iniziative che hanno permesso di racimolare grosse cifre: le due aste di beneficenza organizzate a Natale hanno raccolto un milione di euro per avviare l’apertura delle casa di accoglienza per mamme e bambini e 400.000 euro per la realizzazione di un intero reparto per bambini leucemici all’ospedale Pausilipon.

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